Europe Direct Lombardia 2014-2020

19/11/2018 Sviluppare e valorizzare lo spirito di imprenditorialità - Seminario nazionale EPALE

Una tre giorni ricca di esperienze, storie, casi di studio da raccontare, assimilare e fare propri sul tema dell’imprenditorialità, quella che si è da poco tenuta a Milano, dal 5 al 7 novembre 2018 presso il Centro Congressi Starhotels Business Palace.

La prestigiosa location della Sala Belvedere Enzo Jannacci al 31° piano del Palazzo Pirelli con la sua vista tridimensionale, dall'alto, sullo skyline della city milanese ha ospitato la plenaria di apertura dell'evento organizzato dall'Unità Epale Italia in collaborazione con il Consiglio regionale della Lombardia.

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Una tre giorni ricca di esperienze, storie, casi di studio da raccontare, assimilare e fare propri sul tema dell’imprenditorialità, quella che si è da poco tenuta a Milano, dal 5 al 7 novembre 2018 presso il Centro Congressi Starhotels Business Palace.

La prestigiosa location della Sala Belvedere Enzo Jannacci al 31° piano del Palazzo Pirelli con la sua vista tridimensionale, dall'alto, sullo skyline della city milanese ha ospitato la plenaria di apertura dell'evento organizzato dall'Unità Epale Italia in collaborazione con il Consiglio regionale della Lombardia.

Durante il seminario si è analizzato da molteplici punti di vista il tema dell’imprenditorialità nel quadro delle politiche europee e nello stato dell’arte del sistema di istruzione e formazione nazionale attraverso una raccolta dei migliori strumenti a supporto e dell’apprendimento e dello sviluppo professionale.

Il tema dell’educazione all’imprenditorialità è inserito tra le competenze chiave per l'apprendimento permanente dalla Raccomandazione del 2006, aggiornata successivamente con la nuova Raccomandazione a maggio 2018.

Seppur nella loro diversità i vari contributi hanno esplicitato interrogativi condivisi che hanno dato corpo e sostanza alla riflessione: è possibile apprendere l’imprenditorialità, soprattutto, in età adulta?
Si possono aiutare gli individui a sviluppare un set di requisiti ed abilità indispensabili per mettersi in proprio, essere creativi, disporre di spirito di iniziativa ed essere capaci di trovare soluzioni innovative?
Come si può articolare un percorso di educazione all'imprenditorialità?
Come facilitare una mentalità proattiva, in grado di anticipare gli eventi e i bisogni del mercato in continua evoluzione? Come incentivare motivazione e determinazione a conseguire i propri obiettivi professionali?
Quali le difficoltà ed i vincoli che si incontrano in Italia?
Vi sono esperienze di successo trasferibili ed esportabili?
Si può rispondere in modo positivo e propositivo a queste domande se si guarda ad una formazione che sia valorizzata in percorsi formali e in contesti informali in cui siano messe in gioco tutte le dimensioni delle persone.
Essere educati ad uno spirito intraprendente e manageriale non significa, necessariamente, avviare un'attività da liberi professionisti ma coltivare quell'atteggiamento denominato “imprenditività”, che affianca ed integra quella di imprenditorialità.

Nella sessione introduttiva la ricognizione effettuata, a livello mondiale, sui programmi di educazione per l'imprenditorialità, illustrata nel keynote speech di Maria Laura Sanchez Puerta, Program Leader per lo Sviluppo Umano presso la Banca Mondiale dal Cairo, ha confermato l'acquisizione dell'imprenditività, oltre al possesso delle cosiddette life skills, quale requisito fondamentale per le professioni del futuro anche grazie al potenziale catalizzatore di crescita personale, economica e sociale. Una sottolineatura ripresa nell'intervento di Luca Rossi, direttore di Confindustria Emilia Romagna, che ha evidenziato come un'educazione all'imprenditorialità erogata dal mondo dell'istruzione, se in linea con le richieste del mercato del lavoro, sia cruciale per l'occupabilità in tutto l'arco della vita.

Significativa, nella seconda giornata, la relazione di Valerio Giangrande di IUL - Università Telematica che ha raccontato come, nel tutoring svolto per alcuni master del Gruppo Sole24Ore, sia emersa, da parte degli studenti, l'esigenza di frequentare percorsi formativi sull'autoimprenditorialità come incubatori di innovazione e strumenti per testare la propria idea di impresa. Anche Altheo Valentini, di EGInA - European Grants International Academy, ha ricondotto, in modo ludico, l'imprenditorialità ad una dimensione più complessiva di cittadinanza laddove le competenze digitali impattano non solo sull'occupabilità ma anche come condizione di inclusione sociale. Gilda Esposito di Università di Firenze, MoCa Future Designer, ha accompagnato i partecipanti, nel laboratorio esperienziale, ad elaborare idee di impresa sociale attraverso la metodologia del Design Thinking che utilizza processi critici di pensiero: problematizzare, definire, analizzare, ideare, prototipare, sperimentare e validare fino a prendere la decisione finale.

Non poteva mancare un intervento che ponesse la questione di genere: Sofia Borri, di Piano C, ha presentato il progetto euroepo MOM - Maternity Opportunities and Mainstreaming che si rivolge a donne disoccupate o male occupate, fuoriuscite dal mercato del lavoro in seguito alla genitorialità o a causa di carichi di cura familiari. La maternità vissuta non come ostacolo alla carriera ma come esperienza durante la quale si accumulano energie, competenze e consapevolezze che possono essere riutilizzate per una riprogettazione professionale, anche in senso imprenditoriale.

Se l'imprenditorialità non è altro che la capacità di trasformare le proprie idee in valore per gli altri il seminario si è concluso con l'auspicio e l'invito ad assumere un atteggiamento sempre più imprenditivo verso il futuro, utile a ciascun individuo ad affrontare il proprio progetto professionale e di vita personale.

Fotogallery EPALE.

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 11/03/2024