Europe Direct Lombardia 2014-2020

Anteporre la salute pubblica al profitto privato: la Commissione europea registra l'iniziativa legislativa dei cittadini "Diritto alle cure"

Anteporre la salute pubblica al profitto privato. Questo il monito del gruppo di cittadini promotori dell’Iniziativa legislativa “Diritto alle cure” che è stata giudicata giuridicamente accessibile dalla Commissione europea e registrata lo scorso 21 agosto nell’albo delle iniziative legislative dei cittadini (ICE).

immagine del bando

Anteporre la salute pubblica al profitto privato.

Questo il monito del gruppo di cittadini promotori dell’Iniziativa legislativa “Diritto alle cure” che è stata giudicata giuridicamente accessibile dalla Commissione europea e registrata lo scorso 21 agosto nell’albo delle iniziative legislative dei cittadini (ICE).

“Vogliamo che i vaccini e i trattamenti contro le pandemie diventino un bene pubblico mondiale, perché di fronte ad una pandemia tutti hanno diritto ad una cura”, afferma Anne Delespaul, medico di base a Deurne, in Belgio.

La pandemia da Coronavirus sta impegnando ricercatori di tutto il mondo nella ricerca di un vaccino. E ciò sta avvenendo anche grazie ingenti somme di denaro pubblico.

L’iniziativa “Diritto alle cure” si pone l’obiettivo di garantire che l’accesso alla diagnostica, alle terapie e ai vaccini correlati a Covid-19 non vengano ostacolati da diritti di proprietà intellettuale o analoghe indebite restrizioni e che le grandi aziende farmaceutiche non traggano profitto da questa emergenza a scapito della salute delle persone.

Nello specifico gli obiettivi sono quelli di:

- garantire che la legislazione dell'UE in materia di esclusività dei dati e di mercato non limiti l'efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri;

- introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell'UE per quanto riguarda la condivisione di conoscenze in materia di tecnologie sanitarie, di proprietà intellettuale e/o di dati relativi alla COVID-19 in un pool tecnologico o di brevetti;

- introdurre obblighi giuridici per i beneficiari di finanziamenti dell'UE per quanto riguarda la trasparenza dei finanziamenti pubblici e dei costi di produzione e clausole di trasparenza e di accessibilità insieme a licenze non esclusive.

Entro 6 mesi gli organizzatori dell’ICE “Diritto alle cure” possono avviare una raccolta di firme a sostegno dell'iniziativa, per la quale avranno a disposizione 1 anno.
Se nell'arco dell'anno l'iniziativa riceverà 1 milione di dichiarazioni di sostegno in almeno 7 Stati membri la Commissione dovrà reagire entro 6 mesi, decidendo se dare o meno seguito alla richiesta e motivando in ogni caso la decisione.

#EUTakeTheInitiative

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 12/03/2024