Europe Direct Lombardia 2014-2020

Disinformazione: valutazione del codice di condotta dell'UE e pubblicazione delle relazioni di Google, Microsoft, Facebook & Co sulla disinformazione connessa al coronavirus

La Commissione europea ha pubblicato due importanti relazioni sul tema della disinformazione che fanno emergere come il lavoro sinergico aiuti a contrastarla meglio.

immagine del bando

La Commissione europea ha pubblicato due importanti relazioni sul tema della disinformazione che fanno emergere come il lavoro sinergico aiuti a contrastarla meglio.

Il primo report riguarda la valutazione sull'attuazione e l'efficacia del codice di condotta sulla disinformazione durante il suo primo anno di funzionamento, la seconda illustra le misure adottate dai firmatari del codice per combattere le informazioni false e fuorvianti sul coronavirus.

La valutazione del codice
Si ritene che il codice sia uno strumento molto prezioso che ha permesso un dialogo strutturato tra le parti e ha garantito una maggiore trasparenza e responsabilità delle politiche delle piattaforme sulla disinformazione. Il Codice ha anche indotto azioni concrete e cambiamenti politici volte a contrastare la disinformazione.
A grandi linee, i firmatari del Codice hanno posto in essere politiche volte a:
1. ridurre le opportunità di inserimenti pubblicitari e incentivi economici per gli attori che diffondono disinformazione online
2. migliorare la trasparenza della pubblicità politica, etichettando gli annunci politici e fornendo archivi ricercabili di tali annunci
3. agire contro e divulgare informazioni sull'uso di tecniche manipolative sui servizi di piattaforma da parte di malintenzionati, per aumentare artificialmente la diffusione di informazioni online e consentire a talune false narrazioni di diventare virali
4. impostare caratteristiche tecnologiche che diano risalto a informazioni affidabili, in modo che gli utenti abbiano più strumenti e strumenti per valutare criticamente i contenuti a cui accedono online
5. impegnarsi in attività di collaborazione con i fact-checker e la comunità di ricerca, comprese iniziative di alfabetizzazione mediatica.

E' stato anche rilevato però che le piattaforme devono essere più responsabili e diventare più trasparenti, andando oltre le misure di autoregolamentazione e che l'Europa è nella posizione migliore per assumere un ruolo guida e proporre strumenti per una democrazia più resiliente ed equa in un mondo sempre più digitalizzato.

Le misure adottate durante l'emergenza sanitaria
Emerge che le azioni intraprese da Facebook, Google, Microsoft, TikTok, Twitter e Mozilla, per limitare la disinformazione durante la crisi del Covid-19 hanno dato notevoli risultati. Tutte le piattaforme hanno aumentato la visibilità di fonti autorevoli dando risalto alle informazioni Covid-19 da parte dell'OMS e delle organizzazioni sanitarie nazionali, hanno intrapreso azioni contro una grande quantità di informazioni false o fuorvianti, in particolare rimuovendo contenuti che potevano compromettere le politiche di salute pubblica.
Le piattaforme, inoltre, hanno intensificato i loro sforzi per rilevare in modo coordinato i casi di manipolazione dei social media, ed infine hanno ridotto il flusso di pubblicità su pagine web di terze parti che fornivano disinformazione Covid-19, fornendo allo stesso tempo spazio pubblicitario gratuito relativo all'emergenza sanitaria ai governi e alle organizzazioni sanitarie.

Cos'è il codice di condotta dell'Ue sulla disinformazione Il codice di condotta è uno strumento per contrastare la disinformazione voluto dalla Commissione europea e firmato dalle piattaforme online Facebook, Google e Twitter, Mozilla, nonché dagli inserzionisti e dall'industria pubblicitaria nell'ottobre 2018  Microsoft si è unita a maggio 2019, mentre TikTok ha firmato il codice a giugno 2020. I firmatari hanno presentato le loro tabelle di marcia per implementare il codice. Il codice di condotta mira a conseguire gli obiettivi fissati dalla comunicazione della Commissione presentata nell'aprile 2018 stabilendo un'ampia gamma di impegni, dalla trasparenza nella pubblicità politica alla chiusura di account falsi e alla demonetizzazione dei fornitori di disinformazione.

 

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 12/03/2024