Europe Direct Lombardia 2014-2020

Il Parlamento europeo approva la direttiva sul diritto d’autore: Youtube, Facebook, Google News i gestori più coinvolti nei cambiamenti

Norme più chiare e adeguate nell’era digitale. Il Parlamento europeo ha adottato lo scorso 26 marzo, la nuova Direttiva che riforma la disciplina sul diritto d’autore. Il testo sarà formalmente approvato anche dal prossimo Consiglio dell'UE e una volta pubblicata in Gazzetta ufficiale della UE, gli Stati membri avranno tempo due anni per recepire le disposizioni a livello nazionale.

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Norme più chiare e adeguate nell’era digitale. Il Parlamento europeo ha adottato lo scorso 26 marzo, la nuova Direttiva che riforma la disciplina sul diritto d’autore. Il testo sarà formalmente approvato anche dal prossimo Consiglio dell'UE e una volta pubblicata in Gazzetta ufficiale della UE, gli Stati membri avranno tempo due anni per recepire le disposizioni a livello nazionale.
Presentata dalla Commissione europea nel 2016, la proposta di Direttiva (approvata con 348 voti favorevoli, 274 contrari e 36 astensioni) consentirà di riformare e modernizzare il quadro giuridico del diritto d’autore adeguandolo agli obiettivi del Mercato Unico Digitale. 
Le nuove norme sul copyright coinvolgeranno titolari del diritto d’autore, editori, prestatori di servizi e utenti e cambieranno le modalità con cui saranno gestiti i servizi di musica in streaming, le piattaforme di video on demand, gli aggregatori di notizie e le piattaforme online di contenuti caricati dagli utenti.

Obiettivo della Direttiva è garantire che Internet rimanga uno spazio di libera espressione ma che al contempo si applichino online i medesimi obblighi sul diritto d’autore. Le principali piattaforme coinvolte sono Facebook, YouTube e Google News, mentre saranno salvaguardate le piattaforme nelle quali vi sia un caricamento di opere su enciclopedie online non commerciali (come Wikipedia) o open source (come GitHub).

Nello specifico i punti salienti della Direttiva prevedono che: 
- Autori, artisti, interpreti o esecutori potranno chiedere alle piattaforme una remunerazione aggiuntiva per lo sfruttamento dei loro diritti qualora maggiori fossero i benefici ottenuti dai distributori rispetto all’accordo iniziale;
- Sarà agevolata la ricerca in quanto l’accordo faciliterà l’utilizzo di materiale protetto da diritti d’autore che si basa su estrazione di dati e testi.
- Questo elemento consentirà di eliminare lo svantaggio competitivo che i ricercatori europei si trovano attualmente ad affrontare mentre le restrizioni del diritto d'autore non si applicheranno ai contenuti utilizzati per l'insegnamento e la ricerca scientifica.
- Sarà possibile utilizzare gratuitamente il materiale protetto da copyright per preservare il patrimonio culturale mentre le opere fuori commercio possono essere utilizzate qualora non vi sia una specifica organizzazione di gestione collettiva che possa rilasciare una licenza.

Importanti anche i cambiamenti previsti rispetto alla situazione attuale: le aziende saranno maggiormente responsabilizzate rispetto al passato. Sinora infatti erano poco incentivate a stipulare accordi di licenza equi con i titolari dei diritti e questo perché erano responsabili dei contenuti che i loro utenti caricano solo per quei contenuti che violavano i diritti e quando richiesto esplicitamente dal titolare.
Ora invece vi saranno maggiori responsabilità da parte della società online che dovranno stipulare accordi con i titolari di diritti: si pensi a musicisti, interpreti, sceneggiatori, ma anche in tema di contenuti: notizie e giornalisti ai quali dovrà essere riconosciuta una giusta remunerazione per l’uso di opere che vengano sfruttate in forma digitale.
Saranno inoltre agevolate le start up in fase di avvio così da rendere Internet uno spazio di tutela delle persone e a beneficio di tutti e non solo delle grandi piattaforme.


Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 07/03/2024