Europe Direct Lombardia 2014-2020

Il Parlamento europeo è favorevole ad una riforma del sistema di entrate dell’UE

Nei negoziati in corso sul bilancio UE per il periodo 2021-2027 (il Quadro finanziario pluriennale), come anche sui 750 miliardi del Piano di ripresa post Covid-19, uno dei punti più complessi è quello delle risorse proprie. Come specificato infatti nei Trattati europei, il bilancio europeo deve essere finanziato integralmente tramite risorse proprie.

immagine del bando

Nei negoziati in corso sul bilancio UE per il periodo 2021-2027 (il Quadro finanziario pluriennale), come anche sui 750 miliardi del Piano di ripresa post Covid-19, uno dei punti più complessi è quello delle risorse proprie. Come specificato infatti nei Trattati europei, il bilancio europeo deve essere finanziato integralmente tramite risorse proprie.

Si tratta di fonti di entrate adottate dal Consiglio all’unanimità, previa consultazione del Parlamento europeo e necessitano di ratifica da parte di ciascuno Stato membro. L’attuale sistema di risorse proprie è rimasto immutato per decenni. Il Parlamento europeo ne ha chiesto quindi una revisione.

Anche sulla base di un’indagine effettuata a giugno 2020, il 56% dei cittadini europei pensa che l’UE dovrebbe avere a disposizione maggiori risorse finanziarie per superare l’impatto di Covid-19.

Previa consultazione del Parlamento, il sistema delle risorse proprie UE è adottato all’unanimità nel Consiglio e deve essere ratificato da tutti i Paesi UE. Il Parlamento europeo ha approvato la propria posizione sulle risorse proprie con il voto del 16 settembre 2020.

I negoziati tra Parlamento e Consiglio sul quadro finanziario pluriennale (il budget 2021-2027) sono in corso dalla fine di agosto. Il Parlamento vuole che la prima revisione delle risorse proprie proposte entri in vigore dal 1 gennaio 2021 e sia poi accompagnata da un calendario vincolante sull’entrata in vigore delle successive.

Proposte del Parlamento europeo per la riforma delle risorse proprie

Il Parlamento europeo si è espresso a favore di una riforma dell’attuale sistema di entrate UE, per affrontare le attuali sfide e per raggiungere risultati significativi per i cittadini europei.

Per ridurre la dipendenza dai contributi nazionali basati sui dazi doganali e sui contributi dati dal gettito IVA e dal PIL, il Parlamento chiede quindi l’introduzione di nuove fonti di entrata legate alle politiche e agli obiettivi europei e propone una tabella di marcia per l’introduzione delle nuove fonti di entrata, in riferimento a:

un nuovo contributo nazionale basato su rifiuti da imballaggi di plastica non riciclati (al fine di incentivare la riduzione dell’uso delle plastiche monouso, incentivando il riciclaggio e favorendo la diffusione dell’economia circolare)
risorse proprie basate sul sistema di scambio delle emissioni ETS (dall'inglese Emission Trading System, ricavato dal sistema di scambio di emissioni di gas serra prodotti dall’industria pesante, dai produttori di energia e dalle compagnie aeree)
risorse proprie derivate dalla tassazione di servizi digitali (assicurando un’equa tassazione su economia digitale)
risorse proprie basate sulla tassazione delle transazioni finanziarie (garantendo che anche il settore finanziario assicuri il giusto contributo attraverso il pagamento delle tasse)
risorse proprie basate sulla base imponibile consolidata comune per le imposte sulle società (una percentuale sui profitti calcolata secondo regole comuni nell’UE)
I parlamentari europei insistono anche sull’abolizione di tutti i tipi di riduzione nelle contribuzioni degli Stati membri (i "rebates").

Benefici della riforma delle risorse proprie
Queste nuove fonti di entrata per il bilancio UE potrebbero finanziare il debito comune assunto dai Paesi UE per finanziare il piano per la ripresa post Covid-19. Senza risorse proprie, i fondi presi in prestito per la ripresa dovrebbero essere restituiti attraverso ulteriori tagli ai programmi europei o anche attraverso contributi più consistenti da parte dei Paesi membri basati sul reddito nazionale lordo.

Le risorse proprie, come proposte, rifletterebbero le priorità di azione dell'UE, come il Green Deal e la trasformazione digitale, nelle voci di entrata del bilancio europeo. In aggiunta, con le modifiche proposte, le risorse proprie sosterrebbero il funzionamento del mercato unico e ridurrebbero la dipendenza dai contributi nazionali.

 

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 12/03/2024