Europe Direct Lombardia 2014-2020

Migrazione: i progressi dell'Agenda europea sulla migrazione e gli sforzi futuri

La migrazione è un fenomeno globale e strutturale e resta una priorità elevata. 
Ma cosa fa l'Unione europea al riguardo?

immagine del bando

La migrazione è un fenomeno globale e strutturale e resta una priorità elevata. 
Ma cosa fa l'Unione europea al riguardo? 
L'Agenda europea sulla migrazione nasce il 13 maggio 2015 come un'ampia strategia per far fronte alle sfide immediate della crisi in corso e per dotare l'UE di strumenti che le consentano di gestire meglio la migrazione a medio e lungo termine. I settori di intervento sono: la migrazione irregolare, le frontiere, l'asilo e la migrazione legale.

Quali i progressi compiuti?
Li troviamo leggendo la relazione pubblicata il 14 marzo che illustra, inoltre, le azioni chiave da intraprendere per raggiungere un accordo globale in materia di migrazione entro giugno 2018. 
Innanzitutto gli arrivi irregolari sono diminuiti: con 205 mila attraversamenti illegali delle frontiere nel 2017, questi sono stati inferiori del 28% rispetto al 2014. Tuttavia la pressione sui sistemi migratori nazionali è rimasta ad un livello elevato, con 685 mila domande di asilo presentate nel 2017.

Vite umane e cause profonde dell'immagrazione: cosa è stato fatto?
Si sono intensificate le operazioni lungo la rotta del Mediterraneo centrale con attenzione al salvataggio di vide umane, alla protezione dei migranti lungo la rotta, al rimpatrio volontario e al reinserimento nei paesi di origine:
- Oltre 285 000 migranti sono stati soccorsi dalle operazioni UE nel Mediterraneo dal febbraio 2016, e nel 2017 più di 2 000 migranti sono stati salvati nel deserto dopo essere stati abbandonati dai trafficanti;
- La task force congiunta Unione africana - Unione europea — Nazioni Unite istituita nel novembre 2017 ha aiutato più di 15 000 migranti a tornare dalla Libia nei rispettivi paesi d'origine, in collaborazione con l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM). Inoltre, più di 1 300 rifugiati sono stati evacuati dalla Libia nel quadro del nuovo meccanismo di transito di emergenza dell'UNHCR, finanziato dall'UE, e dovrebbero ora essere rapidamente reinsediati in Europa. Proseguiranno gli sforzi per evacuare i migranti trattenuti e per porre fine alle terribili condizioni in cui si trovano, così come per smantellare le reti del traffico e della tratta.
- Il Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa continua a svolgere un ruolo cruciale nell'affrontare le cause profonde, fornire protezione ai migranti e ai rifugiati lungo la rotta e combattere il traffico di migranti e la tratta. Il Fondo comprende attualmente 147 programmi, per un totale di 2,5 miliardi di euro approvati per la regione del Sahel e del lago Ciad, il Corno d'Africa e l'Africa settentrionale. Tuttavia, per gli importanti lavori futuri manca attualmente ancora più di 1 miliardo di euro.
- Il piano per gli investimenti esterni, con il suo Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile, ha suscitato un notevole interesse da parte delle istituzioni finanziarie partner e del settore privato. 
Anche la dichiarazione UE-Turchia è stata efficace: gli arrivi irregolari e pericolosi si sono ridotti del 97% rispetto al periodo precedente a quello in cui la dichiarazione è diventata operativa. 

Frontiere esterne: come vengono gestite?
Sono 1350 gli esperti che l'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera (Frontex) ha inviato lungo tutte le rotte migratorie a supporto delle guardie di frontiera nazionali. Sono tuttavia necessari maggiori contributi in termini di personale e di attrezzature a sostegno delle operazioni in corso.
Parallelamente sono in corso lavori per sviluppare la strategia di gestione europea integrata delle frontiere, tenendo conto del fatto che le frontiere esterne dell'UE sono frontiere comuni e richiedono quindi un'azione collettiva e coordinata da parte delle autorità nazionali e dell'UE. 

Rimpatrio e riammissione: gli accordi raggiunti.
Gli accordi per i rimpatri con i paesi d'origine sono in aumento e in continuo perfezionamento. Tra questi paesi, alcuni dell'Africa Sub Sahariana quali Tunisia e Marocco - con l'Algeria invece i negoziati sono al momento in una fase di stallo, alcuni paesi dell'Asia quali Georgia, Afghanistan, Pakistan e Bangladesh e i paesi dell'area balcanica. 
La Commissione propone di introdurre un nuovo meccanismo con condizioni più severe per il trattamento dei visti, qualora un paese partner non collabori a sufficienza in materia di riammissione. Dalla metà di ottobre 2017, con il sostegno dell'Agenzia, Italia, Germania, Francia Belgio e Austria hanno effettuato 135 operazioni di rimpatrio, con cui sono state rimpatriate quasi 4 000 persone.

Ricollocamento tra i paesi UE
Dopo più di due anni, il meccanismo di ricollocazione dell'UE sta volgendo positivamente al termine. 
Con il contributo di quasi tutti gli Stati membri sono state ricollocate quasi 34 000 persone, più del 96% di tutti i richiedenti ammissibili, e sono in corso di preparazione i trasferimenti dei restanti richiedenti (149 in Grecia, 1 038 in Italia). 
Nel 2017 è stato completato con successo anche il programma di reinsediamento dell'UE adottato nel luglio 2015 che ha permesso di far arrivare in Europa in modo sicuro un totale di 19 432 persone vulnerabili. Continuano invece i reinsediamenti nell'ambito della dichiarazione UE-Turchia. Nel quadro del nuovo programma di reinsediamento della Commissione, concepito per almeno 50 000 rifugiati, 19 Stati membri si sono impegnati finora per quasi 40 000 posti.

Migrazioni e UE: quali i prossimi step?
Guardando al futuro, l'ampia gamma di azioni svolte dall'UE nell'ambito della sua politica in materia di migrazione dovranno continuare. 
Questo richiede adeguati finanziamenti che dovrebbero combinare un aumento dei contributi del bilancio dell'UE e un rafforzato sostegno da parte degli Stati membri dell'UE.

- Riforma Dublino - I lavori per il raggiungimento di un accordo globale su una politica migratoria sostenibile entro giugno 2018 devono essere intensificati, in linea con la tabella di marcia politica della Commissione del dicembre 2017.
- Task force congiunta UA — UE — ONU - Continueranno le attività per aiutare le persone a lasciare la Libia, e i lavori con le autorità libiche verso l'eliminazione del trattenimento sistematico dei migranti.
- Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa - Per continuare a sostenere i programmi per tutte e 3 le aree geografiche, gli Stati membri devono assicurare contributi adeguati a coprire eventuali deficit di finanziamento che possano sorgere.
- Piano dell'UE per gli investimenti esterni - Gli Stati membri dovrebbero fornire finanziamenti aggiuntivi per rafforzare l'efficacia e la portata del piano per gli investimenti esterni.
- Frontiere esterne - I preparativi della strategia tecnica e operativa per la gestione europea integrata delle frontiere dovrebbero essere portati avanti rapidamente. Per quanto riguarda la guardia di frontiera e costiera europea, gli Stati membri dovrebbero provvedere a colmare urgentemente la carenza di impegni, sia per gli esperti che per le apparecchiature tecniche.
- Rimpatrio - Devono essere intensificati i lavori per concludere ulteriori disposizioni e accordi di riammissione. Gli Stati membri dovrebbero comunque, ora, avvalersi pienamente di quelli già concordati rimpatriando rapidamente più persone nel quadro di operazioni organizzate dalla
guardia di frontiera e costiera europea.
- Reinsediamento - Gli Stati membri dovrebbero avviare rapidamente i reinsediamenti nell'ambito del nuovo regime per i paesi prioritari. I reinsediamenti di rifugiati evacuati dalla Libia nell'ambito del meccanismo di transito di emergenza dovrebbero essere attuati con urgenza.
- Dichiarazione UE-Turchia - In aggiunta alla mobilitazione della seconda tranche di 3 miliardi di euro dello strumento per i rifugiati in Turchia le autorità greche, da parte loro, dovrebbero accelerare il lavoro volto a migliorare i rimpatri in virtù della dichiarazione, anche attraverso le modifiche previste per la legislazione in materia di asilo. Occorre inoltre intensificare gli sforzi volti a fornire adeguate condizioni di accoglienza nei punti di crisi. Il Consiglio dovrebbe attivare il programma volontario di ammissione umanitaria per garantire il proseguimento dei reinsediamenti dalla Turchia.

 

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 08/03/2024