Pubblicato il rapporto eGovernment 2020: verso un'Europa sempre più digitale

L'eGovernment Benchmark è uno strumento di monitoraggio annuale della Commissione europea per far luce sullo stato di avanzamento della trasformazione digitale delle pubbliche amministrazioni europee, offrendo una panoramica completa della situazione dell’eGov in Europa.

La relazione sull'analisi comparativa dell'eGovernment valuta i progressi compiuti per quanto riguarda l’attuazione del piano d'azione per l'eGovernment 2016-2020 e la realizzazione di un mercato unico digitale europeo.
L'eGovernment Benchmark analizza otto eventi tipo per valutare la digitalizzazione dei servizi pubblici: avvio di impresa, perdita e ricerca di un lavoro, studio e famiglia, operazioni aziendali regolari, trasloco, possesso e guida un'auto e l'avvio di una procedura per piccoli reclami. Ogni anno vengono misurati quattro eventi della vita. Pertanto, il rapporto 2020 presenta i risultati dei dati raccolti nel 2018 e nel 2019.

Da questo studio, da poco pubblicato, emerge che in Europa si è avviato un "circolo virtuoso" che vede coinvolte le pubbliche amministrazioni che sviluppano servizi digitali sempre migliori perché la domanda degli utenti è elevata; e sempre più utenti accedono ai servizi governativi online perché questi servizi sono disponibili e facili da usare.

Secondo il report, infatti, l’offerta di servizi pubblici digitali a livello europeo si sta muovendo nella giusta direzione: complessivamente, la media si attesta al 68%, in crescita rispetto allo scorso anno (65%).

Il rapporto mostra notevoli miglioramenti su tutta la linea: negli ultimi due anni, ognuno dei 36 paesi misurati (EU 27+) ha migliorato la fornitura digitale di servizi pubblici. La performance complessiva dell'UE27 + si attesta al 68%. Due anni fa, la performance complessiva si attestava al 62%.

I leader europei nell'eGovernment sono Malta (punteggio complessivo del 97%), Estonia (92%), Austria (87%) e Lettonia (87%), seguiti da Danimarca (84%), Lituania (83%) e Finlandia (83%).

Negli ultimi anni sono stati fatti importanti passi in avanti per rendere i servizi digitali la prima scelta dei cittadini. Da quest’ultimo report è emerso che le comunicazioni con gli enti pubblici attraverso i canali digitali stanno diventando sempre più frequenti e che oltre tre quarti (76%) dei siti web presi in esame sono ormai disponibili anche in versione mobile (rispetto al 61% di due anni fa).

Uno dei principali ostacoli però rimane all'uso transfrontaliero dei servizi pubblici digitali è la difficoltà di accesso alle procedure che richiedono l'autenticazione. I documenti stranieri d’identità elettronici, infatti, sono accettati solo per il 9% dei servizi. In questo campo tutti gli Stati hanno molto da lavorare per garantire un più ampio impiego dei siti che richiedono autenticazione. Consentire ai cittadini di ottenere servizi oltre i confini europei è fondamentale per raccogliere i benefici per il mercato unico europeo.

La sicurezza informatica non meno importante rimane una sfida per i siti web del governo: solo il 20% di tutti gli URL valutati soddisfa criteri di sicurezza di base.
Ciò sottolinea l'importanza di migliorare in modo significativo i livelli di sicurezza dei siti web per garantire che gli utenti possano fidarsi dei siti web dei servizi del settore pubblico.

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia