Europe Direct Lombardia 2014-2020

Smart Working e diritto di disconnettersi: dal Parlamento europeo una risoluzione per future decisioni normative

Il 1 dicembre i deputati del Comitato per l’occupazione del Parlamento europeo con una risoluzione hanno convenuto che allo smart worker sia riconosciuto il diritto di disconnettersi al di fuori dell’orario di lavoro, senza alcuna ripercussione salariale o contrattuale. La risoluzione verrà votata nella sessione plenaria nel gennaio 2021 e, una volta approvata dal Parlamento UE, sarà inoltrata alla Commissione con la richiesta di proporre una direttiva sul diritto alla disconnessione.

immagine del bando

Il lavoro agile, meglio conosciuto come smart working, si configura come un approccio di organizzazione aziendale “intelligente” e flessibile, in cui le esigenze individuali del lavoratore si adattano e si amalgamano, in maniera complementare e funzionale, a quelle dell’impresa. 

Con l’avvento della pandemia, tale modalità di lavoro ha visto un’impennata senza precedenti in tutta Europa. In Italia ciò è stato ribadito anche dal DPCM del 3 novembre 2020 nel quale si raccomanda fortemente di ridurre al minimo le attività svolte presso le consuete apposite sedi lavorative.

L'utilizzo di strumenti e piattaforme digitali, così come delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), rende possibile allo smart worker lavorare in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, annullando di fatto ogni circoscrizione in termini di spazio e tempo e rendendo sempre più labile il confine “sacro” tra lavoro e vita privata.

Si tratta di una tematica piuttosto attuale e che urge di essere sancita da una legge europea univoca, sia per l’evoluzione quasi incontrollata di device sempre più in simbiosi con l’uomo sia per il notevole incremento della modalità di lavoro da remoto: secondo Eurofond, infatti, dall’inizio della crisi da COVID-19, più di un terzo dei lavoratori su territorio europeo lavora da casa.

I deputati del Comitato per l’occupazione del Parlamento europeo, con una risoluzione adottata il 1 dicembre, hanno convenuto che al di fuori dell’orario di lavoro allo smart worker sia riconosciuto il diritto di spegnere i propri dispositivi e di essere pertanto irreperibile alle richieste per via telematica da parte di colleghi o datore di lavoro, senza subire alcuna ripercussione in termini salariali o di proseguimento del contratto di lavoro.
Questa risoluzione è essenziale al fine di tutelare la salute e il benessere psico-fisico del lavoratore. L’eccessivo stress da mancata disconnessione dal proprio lavoro può infatti causare un vero e proprio esaurimento emotivo, riconosciuto scientificamente come “sindrome da burnout”.

La risoluzione non legislativa verrà votata nella sessione plenaria nel gennaio 2021 e, una volta approvata dal Parlamento UE, sarà inoltrata alla Commissione con la richiesta di proporre una direttiva UE sul diritto alla disconnessione, poiché questo diritto non è esplicitamente sancito dalla legislazione dell'UE, al fine dell’implementazione e dell’applicazione della stessa sulle future decisioni normative.

ll diritto alla disconnessione rappresenta dunque un passo avanti verso una maggiore tutela dei lavoratori agili, con l’auspicio che vengano stabilite chiaramente modalità e tecniche organizzative sulle quali si basa la disconnessione, e che siano previsti provvedimenti e  sanzioni nel caso in cui le norme non vengano rispettate.

 

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Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 12/03/2024