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Cambiamenti climatici: come affrontarli in sicurezza e con resilienza

A fine giugno, la Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno adottato una comunicazione congiunta volta a definire quattro priorità principali sulle quali si articola un nuovo piano che dovrebbe consentire all’UE e ai suoi partner di diventare più resilienti e sicuri con l’intensificarsi della crisi climatica.

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A fine giugno, la Commissione europea e l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno adottato una comunicazione congiunta volta a definire quattro priorità principali sulle quali si articola un nuovo piano che dovrebbe consentire all’UE e ai suoi partner di diventare più resilienti e sicuri con l’intensificarsi della crisi climatica, e migliorare le correlazioni tra le diverse politiche per garantire che l’azione e le capacità esterne siano in grado di affrontare queste sfide. Le priorità sono:

rafforzare la pianificazione, il processo decisionale e la messa in atto, attraverso analisi affidabili e accessibili basate su dati concreti sul nesso tra clima e sicurezza;
rendere operativa la risposta alle sfide climatiche e alla sicurezza nell’azione esterna dell’UE, tra l'altro integrando il nesso tra clima e sicurezza nelle analisi dei conflitti regionali e nazionali;
perfezionare le misure di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici nelle operazioni e infrastrutture civili e militari degli Stati membri per ridurre i costi e l’impronta ecologica, garantendo allo stesso tempo il mantenimento dell'efficacia operativa;
rafforzare le alleanze internazionali nelle sedi multilaterali e con partner come la NATO, in linea con l’agenda dell'UE in materia di cambiamenti climatici e ambiente.
Per realizzarle, l’UE intende seguire un’agenda di circa 30 azioni che ne conferma il ruolo in prima linea nella lotta complessiva ai cambiamenti climatici. Queste, tra le altre, includono creare un polo di dati e analisi sulla sicurezza climatica e ambientale all’interno del Centro satellitare dell’UE; inviare consulenti ambientali nelle missioni e operazioni della politica di sicurezza e di difesa comune (PSDC) dell’UE; istituire a livello nazionale ed europeo piattaforme per la formazione, come la piattaforma dell’UE per la formazione in materia di clima, sicurezza e difesa; realizzare analisi e studi approfonditi delle politiche e azioni correlate, specie in aree geografiche vulnerabili come il Sahel o l’Artico.

Dal 2020, l’UE valuta i legami dei cambiamenti climatici con la gestione delle crisi dell’UE e la difesa europea. I cambiamenti climatici e il degrado ambientale, intrinsecamente connessi, stanno già incidendo sulla sicurezza della produzione alimentare, ad esempio, riducendo la resa delle principali colture, come il granturco, il riso e il frumento, e aumentando il rischio di raccolti insufficienti nei principali paesi produttori. Allo stesso tempo, una produzione alimentare non sostenibile è anche causa del degrado ambientale e della carenza idrica.

La comunicazione congiunta fa seguito alle conclusioni del Consiglio del marzo 2023 sulla diplomazia climatica ed energetica, in cui si chiede una migliore integrazione del nesso tra clima, pace e sicurezza nella politica esterna dell’UE.

 

 

Redazione Europe Direct Lombardia
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Data di pubblicazione: 25/09/2023

Data ultima modifica: 25/09/2023