Adattarsi quando la crisi climatica colpisce da vicino
Sappiamo già che la crisi climatica sta rendendo le ondate di calore più lunghe, più frequenti e più intense. Molti di noi lo hanno sperimentato in prima persona quest’estate. Il 6 luglio scorso si è registrato il giorno più caldo della Terra, con un’impennata delle temperature in Europa, Stati Uniti e Cina.
Sappiamo già che la crisi climatica sta rendendo le ondate di calore più lunghe, più frequenti e più intense. Molti di noi lo hanno sperimentato in prima persona quest’estate. Il 6 luglio scorso si è registrato il giorno più caldo della Terra, con un’impennata delle temperature in Europa, Stati Uniti e Cina.
Meno noto è l’impatto di questo caldo sulla nostra salute. Nei casi più estremi, il caldo può essere fatale: nell’estate del 2022, la Spagna ha registrato oltre 4.600 decessi attribuibili a temperature superiori ai 40°C. E sappiamo che la situazione probabilmente peggiorerà in futuro prima di migliorare, con 90.000 europei che rischiano di morire di caldo ogni anno nei prossimi decenni se non facciamo di più per ridurre le emissioni di gas serra a livello globale.
Il problema è più urgente nelle città, poiché gli edifici e le strade assorbono e trattengono il calore, e spesso la vegetazione è ridotta e gli specchi d'acqua sono meno numerosi. Ciò significa che le aree urbane tendono a essere significativamente più calde rispetto alle aree rurali vicine – un fenomeno chiamato “isola di calore urbana”. Poiché circa il 75% degli europei vive in città, la potenziale minaccia per la salute è enorme.
Dobbiamo agire subito sia per prepararci meglio alle ondate di calore sia per proteggerci dalle loro gravi conseguenze. Ecco alcuni esempi di come l’UE sta aiutando gli europei a fare proprio questo.
Abbracciare la natura come alleato
Un modo per affrontare l’aumento delle temperature nelle aree edificate è quello di utilizzare le risorse della natura, o quelle che gli esperti chiamano “soluzioni basate sulla natura”. Secondo uno studio pubblicato l’anno scorso dalla famosa rivista scientifica The Lancet, l’aumento della copertura arborea al 30% nelle città potrebbe prevenire quasi il 40% dei decessi legati alle isole di calore urbane. L’UE è d’accordo; oltre al 3 Billion Trees Pledge promosso per aumentare la copertura arborea in tutta Europa entro il 2030, l’UE sta finanziando anche progetti locali più piccoli che sfruttano l’effetto di raffreddamento naturale fornito dalla vegetazione per proteggere gli abitanti delle città europee dalle temperature estreme.
Nell’ambito del progetto LIFE LUNGS, nel 2024 verranno piantate circa 240.000 piante intorno a Lisbona, in Portogallo, per rafforzare la resistenza della città all’aumento delle temperature. Allo stesso modo, il progetto LIFE Green Heart aumenterà in modo significativo la superficie verde di Tolosa, in Francia, riducendo la temperatura della città di circa 3°C durante le ondate di calore.
Il progetto LIFE@Urban Roofs di Rotterdam, nei Paesi Bassi, sta piantando tetti verdi in tutta la città. Si prevede che entro quest’anno l’infrastruttura verde della città si arricchirà di altri 20.000 metri quadrati. In Polonia, invece, il progetto LIFE Archiclima sta aiutando ad adattare grandi edifici (come centri commerciali e aeroporti) al caldo estremo. Con l'aeroporto di Katowice come pilota, il concetto sarà replicato in altre 32 località dell’UE, rinverdendo i tetti, le pareti e gli spazi esterni di queste grandi strutture. Di conseguenza, si prevede che le temperature medie nei loro dintorni si abbasseranno di circa 2°C durante le ondate di calore.
La tecnologia in soccorso
Ma la natura non è il nostro unico alleato. Il progetto LIFE PACT – lanciato a Lovanio, in Belgio, e che sarà replicato in altre parti d’Europa – sta sviluppando uno strumento digitale che permetterà ai cittadini di registrare gli alberi che piantano e le altre soluzioni naturali che applicano nei loro giardini. Attraverso una piattaforma online, i cittadini potranno confrontare i progressi dei loro “progetti verdi” con quelli degli altri, consentendo alla città di tenere sotto controllo gli spazi verdi, in particolare quelli di proprietà privata, che spesso rappresentano un punto cieco nelle strategie di adattamento.
Nell’ambito del progetto LIFE TreeCheck, attivo in Cechia, Slovacchia, Ungheria e Polonia, sono stati sviluppati due strumenti informatici distinti per l'adattamento al clima. La “Tree Check App” per smartphone consente alle persone di identificare le varietà di alberi e le premia con premi digitali se intraprendono azioni come l’irrigazione degli alberi. L’applicazione “Tree Check Pro”, invece, consente agli urbanisti di prevedere i benefici della piantumazione di alberi in città nel tempo e di adattare i loro piani per raffreddare il più possibile le temperature locali.
Analogamente, nell’ambito del progetto LIFECOOLCITY si stanno creando due sistemi informatici per l’adattamento al clima. Il “sistema EUROPA” valuterà le infrastrutture verdi in 10.000 città dell’UE, mentre il “sistema CITTÀ” sarà in funzione a Breslavia, in Polonia, per identificare i punti della città in cui sono più necessarie soluzioni naturali – come la piantumazione di nuova vegetazione – per proteggere le persone dalle ondate di calore.
Infine, grazie a un sistema di previsione del calore urbano, il progetto LIFE ASTI aiuta i cittadini europei ad adattarsi agli effetti dell'aumento delle temperature. In tre città del Mediterraneo – Roma (Italia), Salonicco (Grecia) e Heraklion (Grecia) – il progetto prevede l’installazione di stazioni di monitoraggio meteorologico e la creazione di un sistema di allerta per informare i cittadini, tramite un’applicazione mobile, quando le temperature potrebbero essere pericolose per la loro salute.
Cos’altro sta facendo l’UE?
Con questo tipo di progetti, l’UE sostiene il lavoro sul campo negli Stati membri, proprio dove l’adattamento al clima dovrebbe essere messo in pratica.
Ma queste azioni locali sono solo elementi di una più ampia politica europea volta a rendere la nostra società più resistente agli effetti della crisi climatica, e la salute ne sta diventando un aspetto fondamentale. L’adattamento al clima è al centro della Legge europea sul clima (articolo 5) e, nell’ambito della Strategia di adattamento dell’UE, nel 2021 è stato lanciato l’Osservatorio europeo su clima e salute.
L’Osservatorio si propone di comprendere meglio, anticipare e ridurre al minimo le minacce per la salute causate dai cambiamenti climatici, concentrandosi finora sul calore e sulle malattie infettive sensibili al clima. Consente ai decisori di monitorare, anticipare e ridurre i rischi per la salute legati al clima e li aiuta a definire di conseguenza le politiche e i sistemi sanitari nazionali.
La missione dell’UE “Adattamento ai cambiamenti climatici” sostiene oltre 300 regioni, città e autorità locali nei loro sforzi per costruire la resilienza contro gli impatti dei cambiamenti climatici, compresi gli aspetti sanitari.
Con queste politiche e iniziative a livello europeo e con i finanziamenti dell’UE per i progetti di adattamento incentrati sulla salute umana, siamo partiti bene. Ora spetta ai Paesi, alle regioni, alle città e alle comunità europee, nonché a tutti gli europei, seguirne l’esempio con strategie di adattamento nazionali e comunali, azioni locali e cambiamenti nello stile di vita.
Il cambiamento climatico è già qui e anche se riduciamo le nostre emissioni di gas serra come previsto per raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050, alcune conseguenze sono inevitabili e ci accompagneranno per decenni. Sta a noi adattarci per proteggere ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra salute e la nostra vita.
Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia
Data di pubblicazione: 12/03/2024
Data ultima modifica: 12/03/2024