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Il Parlamento europeo inizia la sua decima legislatura

Il nuovo Parlamento europeo è stato ufficialmente costituito – inaugurando così la sua decima legislatura. Roberta Metsola ne ritorna al timone dopo essere stata eletta con 562 consensi.

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Il nuovo Parlamento europeo è stato ufficialmente costituito – inaugurando così la sua decima legislatura. Roberta Metsola ne ritorna al timone dopo essere stata eletta con 562 consensi. Così come la Presidente del Parlamento europeo, sono stati eletti anche i 14 vicepresidenti:

Dei 720 eurodeputati eletti, di cui 54% sono new entries mentre il 39% sono donne, 188 siedono al Gruppo del Partito popolare europeo (PPE – Democratici cristiani), 136 al Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo (S&D), 84 al Gruppo Patriots for Europe, 78 al Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei (ECR), 77 al Gruppo Renew Europe, 53 al Gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea (Verts/ALE), 46 al Gruppo della Sinistra al Parlamento europeo (The Left – GUE/NGL), 25 al Gruppo Europe of Sovereign Nations (ESN), 33 al Gruppo dei Non Iscritti (NI); otto gruppi politici, quindi, uno in più rispetto alla precedente legislatura.

Il neoeletto Parlamento europeo ha riconfermato, il 18 luglio scorso, Ursula von der Leyen al timone della Commissione europea – eletta per la prima volta nel luglio 2019.

Il Parlamento europeo intende proporre una serie di riforme ambiziose per rafforzare la democrazia europea, migliorare la propria efficienza e rispondere meglio alle aspettative dei cittadini.

Il Parlamento europeo è al centro della democrazia europea in quanto unica istituzione dell’UE eletta direttamente. È la voce dei cittadini europei e, nell’equilibrio istituzionale dell’UE, colegislatore, braccio dell’autorità di bilancio e garante della responsabilità politica e finanziaria e della trasparenza.

I cittadini comprendono l’importanza del Parlamento e desiderano che svolga un ruolo più importante, come dimostrato da numerosi sondaggi Eurobarometro. L’ambiziosa serie di riforme che entrerà in vigore nel luglio 2024 mira a garantire che il Parlamento possa fare pieno uso di tutti gli strumenti disponibili per rispondere in modo ancora più efficace ai cittadini che rappresenta.

Nel gennaio 2023, il Parlamento ha avviato il processo di riforma lanciato da Roberta Metsola, Presidente del Parlamento, riprendendo l'appello lanciato nel suo discorso preelettorale, un anno prima: “Il Parlamento è un’istituzione unica al mondo. Dobbiamo rafforzarlo. Non possiamo avere paura di riformare”.

Dopo diversi mesi di intense analisi, riflessioni e dibattiti, il gruppo di lavoro interpartitico presieduto dalla Presidente Metsola e sostenuto dai leader dei gruppi politici della Conferenza dei presidenti ha presentato un pacchetto di proposte che l’Assemblea plenaria ha approvato nell’aprile 2024.

Come ha detto la Presidente Metsola presentando le sue proposte, “queste riforme renderanno l’Assemblea più efficiente e più efficace. Con queste misure il Parlamento europeo avrà una base molto più solida a partire dalla prossima legislatura”.

Sono state individuate cinque aree da riformare: il processo legislativo, lo scrutinio, i poteri di bilancio e il controllo di bilancio, le procedure plenarie e le relazioni esterne.

Processo legislativo: migliori controlli ed equilibri

L’assegnazione delle nuove proposte legislative alle commissioni sarà più efficiente e ridurrà i conflitti di competenza. La cooperazione tra le commissioni competenti e quelle che esprimono pareri sarà resa più semplice, in modo da aumentare l’efficacia del Parlamento, contribuendo al contempo a produrre posizioni finali complessive più coese.

La Conferenza dei presidenti avrà anche la possibilità di proporre l’istituzione di una commissione legislativa temporanea, in casi eccezionali in cui un’ampia questione rientra nelle competenze di più commissioni. Questo nuovo articolo 214 del Regolamento del Parlamento europeo richiede l'approvazione della plenaria ed è previsto come misura di ultima istanza.

Inoltre, il ricorso alla “procedura d’urgenza” (articolo 170 rivisto) è ora più chiaro, per garantire il rispetto delle prerogative legislative dei deputati.

Maggiore controllo

Un nuovo meccanismo di responsabilità mira a controllare meglio la Commissione europea quando invoca l‘articolo 122 del Trattato sul funzionamento dell‘Unione europea. Questo articolo aggira la procedura legislativa ordinaria, che, se utilizzata inutilmente può compromettere il ruolo del Parlamento come colegislatore. Il nuovo articolo 138 del Regolamento offrirà al Parlamento la possibilità di una risposta politica e gli consentirà di esercitare un controllo politico.

Le audizioni speciali di controllo, soggette all‘approvazione della Conferenza dei presidenti, consentiranno al Parlamento di chiamare i commissari a parlare su questioni di “grande importanza politica”. Questo elemento chiave della riforma (nuovo articolo 141 del Regolamento) rafforza la capacità dell’istituzione di chiedere conto all’esecutivo.

I deputati hanno anche approvato il principio di organizzare dibattiti speciali di controllo con i commissari una volta per sessione plenaria, senza un tema predefinito (articolo 143 sul tempo delle interrogazioni).

In vista delle audizioni di conferma dei commissari designati, il presidente eletto della Commissione sarà invitato a fornire dettagli sulla struttura prevista, sui portafogli, sulle responsabilità e sull’equilibrio di genere, rendendo così il processo più trasparente (articolo 129 rivisto e allegato VII del Regolamento). Ciò consentirà inoltre al Parlamento di semplificare e accelerare l’assegnazione delle responsabilità alle commissioni nel contesto delle audizioni di conferma, chiarendo il loro ruolo.

Plenarie stimolanti

Le “dichiarazioni del Parlamento” sono un nuovo strumento che darà all’istituzione la possibilità di esprimere la propria posizione su questioni senza dover reagire alle osservazioni del Consiglio o della Commissione.

Garantire che i Commissari rispondano a domande pertinenti al loro portafoglio migliorerà le sessioni di “Question Time” in plenaria.

Affari esterni

L’approccio del Parlamento alle relazioni esterne sarà rimodellato, con un’attenzione più chiara alle questioni chiave quando si tratta dell’ordine del giorno della plenaria, nonché un maggiore coordinamento e una maggiore cooperazione tra le commissioni e le delegazioni permanenti, per rafforzare la coerenza dell’azione esterna del Parlamento e per tenere pienamente conto delle interconnessioni tra le dimensioni interne ed esterne della politica dell’UE.

Più riforme

La Conferenza dei presidenti di commissione ha aggiornato i metodi e le prassi di lavoro delle commissioni sulla base della riforma.

Anche l’Accordo quadro sulle relazioni tra Parlamento e Commissione, vecchio di oltre 10 anni, è in fase di revisione nell‘ambito dei negoziati tra le due istituzioni, in particolare per quanto riguarda gli elementi che riguardano la cooperazione interistituzionale e per garantire un adeguato controllo della Commissione da parte del Parlamento.

Guardare avanti

Il Parlamento europeo ha risposto rapidamente ed efficacemente alle crisi che si sono sovrapposte nel corso della sua nona legislatura, dal 2019 al 2024. Tuttavia, queste crisi hanno anche guidato il lavoro di identificazione delle aree in cui il Parlamento deve diventare ancora migliore e più efficiente.

Le nuove norme che entreranno in vigore dal 16 luglio 2024 migliorano le operazioni interne e rafforzano l’equilibrio istituzionale, essenziale per far funzionare l’Unione europea per tutti gli europei.

 

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

 

Data di pubblicazione: 22/07/2024

Data ultima modifica: 22/07/2024