Ogni parte dell’oceano è ora colpita dalla tripla crisi planetaria, rivela il nono studio Copernicus sullo stato degli oceani
Ogni parte dell'oceano è ora minacciata, colpita dalla tripla crisi planetaria rappresentata dal cambiamento climatico, dalla perdita di biodiversità e dall'inquinamento
La Commissione europea accoglie con favore la pubblicazione della nona edizione del Copernicus Ocean State Report, pubblicato dal Copernicus Marine Service del programma spaziale dell'UE. Il report mostra che ogni parte dell'oceano è ora minacciata, colpita dalla tripla crisi planetaria rappresentata dal cambiamento climatico, dalla perdita di biodiversità e dall'inquinamento.
Questo report annuale documenta i cambiamenti che interessano gli oceani e che hanno ripercussioni sugli ecosistemi, sulla produzione alimentare, sulle economie, sulle comunità umane e sulla regolazione dei climi regionali e globali.
Con l'accelerazione del riscaldamento degli oceani, la Terra sta raggiungendo livelli pericolosi di squilibrio, avvicinandosi ai limiti dello spazio operativo sicuro del clima. Le zone ricche di biodiversità marina sono sempre più a rischio, con un'acidificazione più rapida rispetto alla media globale. Il riscaldamento e l'acidificazione degli oceani minacciano gravemente le specie e i coralli in via di estinzione, mentre l'inquinamento da plastica colpisce tutti i bacini oceanici.
“I risultati del report sullo stato degli oceani sono un allarmante promemoria delle sfide urgenti che i nostri oceani devono affrontare. Allo stesso tempo, come europeo, mi rassicura il fatto che l'Europa abbia un ruolo di primo piano nell'osservazione e nella previsione dei diversi parametri dello stato degli oceani grazie all'esclusivo sistema di osservazione della Terra Copernicus di proprietà dell'Unione e ai suoi servizi, in particolare il servizio marino. Il rapporto fornisce una panoramica completa dello stato, delle tendenze e delle variazioni naturali degli oceani a livello globale, presentando al contempo strumenti di monitoraggio innovativi che consentono una coesistenza sostenibile con gli ecosistemi marini. Ciò sostiene pienamente le priorità del Patto europeo per gli oceani, rendendo il rapporto un contributo sostanziale alle ambizioni europee nella gestione dei nostri oceani”, ha affermato il commissario per la Difesa e lo spazio Andrius Kubilius.
Principali risultati del report di quest'anno:
- L'oceano si sta riscaldando a livelli senza precedenti: la primavera del 2024 ha segnato un nuovo record con la temperatura globale del mare che ha raggiunto i 21 °C, causando gravi ripercussioni sul sistema terrestre.
- Le ondate di calore stanno colpendo più duramente gli oceani: nel 2023 e nel 2024 le temperature hanno superato i precedenti record di oltre 0,25 °C, influenzando la produzione alimentare, gli ecosistemi e le economie costiere.
- L'innalzamento del livello dei mari minaccia le comunità e il patrimonio culturale: tra il 1901 e il 2024 il livello dei mari è aumentato di 228 mm, minacciando circa 200 milioni di europei che vivono lungo le coste e mettendo a rischio molti siti costieri patrimonio mondiale dell'UNESCO.
- Le acque più calde favoriscono la diffusione di specie invasive: l'ondata di caldo estivo del 2023 nel Mediterraneo ha permesso a specie invasive come il granchio blu dell'Atlantico e il verme di fuoco barbuto di portare la pesca locale sull'orlo del collasso.
- Il ghiaccio marino continua a diminuire: il ghiaccio marino artico ha registrato quattro minimi storici tra dicembre 2024 e marzo 2025, con la perdita di ghiaccio marino nel marzo 2025 che ha coperto un'area quattro volte più grande della Polonia.
“Le conclusioni del rapporto Ocean State Report rivelano una diagnosi difficile ma essenziale del nostro oceano. Confermano che la tripla crisi planetaria non è una minaccia futura, ma una realtà presente nei nostri bacini. Ciò significa anche che abbiamo compiuto i primi passi necessari, poiché i dati sono alla base di un'azione efficace. In linea con l'iniziativa di osservazione degli oceani del Patto per gli oceani, stiamo sfruttando la potenza del gemello digitale europeo dell'oceano, costruito su risorse di conoscenza marina come Copernicus Marine ed EMODnet, per trasformare i dati in prevedibilità, consentendoci di passare dall'osservazione alla soluzione. Ora possiamo simulare la diffusione di specie invasive, prevedere l'impatto delle ondate di calore sugli stock ittici e testare l'efficacia delle AMP prima di implementarle, fondamentali per un'economia blu resiliente e sostenibile. L'oceano ci sta inviando un segnale chiaro; ora siamo meglio attrezzati per rispondere”, ha affermato il commissario per la pesca e gli oceani Costas Kadis.
Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia
Data di pubblicazione: 14/10/2025
Data ultima modifica: 14/10/2025













