Sostenibilità e riduzione degli sprechi: gli impegni dell'Europa
Continua l'impegno dell'Europa a favore della sostenibilità ambientale: riduzione degli sprechi, mobilità più sostenibile, economia circolare e regole più stringenti contro le microplastiche.
Continua l'impegno dell'Europa a favore della sostenibilità ambientale: riduzione degli sprechi, mobilità più sostenibile, economia circolare e regole più stringenti contro le microplastiche.
Ridurre gli sprechi
La strategia "From farm to fork" - Dal produttore al consumatore - tema al centro del Green Deal Europeo, mira a rendere i sistemi alimentari equi, sani e rispettosi dell'ambiente e la riduzione delle perdite di cibo e degli sprechi è parte integrante della strategia stessa.
La Commissione europea si è posta l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari introducendo degli obblighi giuridicamente vincolanti in tutta l'UE entro la fine del 2023, nell'ambito di un'iniziativa più ampia volta a rivedere la direttiva quadro sui rifiuti, che dovrebbe proporre misure per ridurre la produzione di rifiuti e aumentare la preparazione per il riutilizzo o il riciclo dei rifiuti.
A questa iniziativa si aggiunge anche quella contro lo spreco del tessile, stimolando una maggiore responsabilità dei produttori per l’intero ciclo di vita dei prodotti. Si tratta in particolare di introdurre schemi obbligatori e armonizzati di responsabilità estesa del produttore per i prodotti tessili in tutti gli Stati membri, sulla base dei risultati positivi nella gestione di imballaggi, batterie e apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Mobilità più sostenibile
L’Unione europea si è posta obiettivi climatici ambiziosi per il prossimo futuro, con un impegno condiviso da parte degli Stati membri a ridurre le emissioni. Il trasporto urbano, naturalmente, è uno dei fattori che maggiormente contribuiscono alle emissioni di CO2 nell’atmosfera e proprio per questo, ormai da diversi anni, in Europa si promuovono iniziative e progetti per la mobilità sostenibile.
Per abbattere le emissioni è necessario che alcuni settori subiscano una radicale trasformazione. E tra questi c’è quello dei trasporti, che in Europa produce circa il 25% del totale delle emissioni di gas serra. Ma quali sono le soluzioni per una mobilità più sostenibile attualmente al vaglio dell’UE?
Tra le varie opzioni di mobilità sostenibile spicca la nuova "Dichiarazione sulla bicicletta", attraveros la quale la Commissione eruopea invita gli Stati membri a promuovere la due ruote ecologica con maggiore determinazione. Campagne di informazione, corsi di formazione per i più piccoli e di perfezionamento professionale per gli adulti, maggiori investimenti, coinvolgimento delle imprese per sostituire la pratica della dotazione di auto aziendale con bici aziendale. La speciale Dichiarazione riconosce la bicicletta come un mezzo di trasporto “sostenibile, accessibile, inclusivo, conveniente e sano, con un forte valore aggiunto per l’economia dell’UE”. Per questo si invitano gli Stati membri a sviluppare reti ciclabili sicure e coerenti nelle città, migliori collegamenti con i trasporti pubblici, parcheggi sicuri, la realizzazione di punti di ricarica per biciclette elettriche e autostrade ciclabili che collegano le città con le aree rurali. Si chiedono inoltre più infrastrutture ciclistiche in tutti gli Stati membri. Questa iniziativa, sottolinea l’esecutivo comunitario, aiuterà a raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo, vale a dire una riduzione delle emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto al 1990.
C'è poi il tema del trasporto ferroviario, responsabile di meno dell’1% delle emissioni imputabili ai trasporti, il treno è il mezzo a lunga percorrenza più sostenibile e il secondo più sicuro dopo l’aereo. Per incoraggiarne l’uso, il 2021 è stato l’Anno europeo delle ferrovie: un’iniziativa della Commissione attraverso la quale è stato possibile promuovere diverse campagne di sensibilizzazione su tutto il suolo europeo.
Gli aerei del futuro inquineranno ancora ma inquineranno meno. Non solo propulsione a idrogeno e velivoli elettrici: anche il carburante giocherà un ruolo importantissimo. Rispetto a quelli di origine fossile, i carburanti sostenibili ridurranno di circa il 70% il volume di gas serra prodotti da un aereo, che nella classifica dei mezzi di trasporto più inquinanti svetta oggi al primo posto.
A partire dal 2030, infatti, le emissioni generate dalle nuove autovetture dovranno essere inferiori del 37,5% rispetto ai livelli odierni, mentre quelle dei furgoni del 31%. Dal 2025 anche per autocarri e veicoli pesanti sono previste nuove limitazioni, con i costruttori impegnati a ridurre la media delle emissioni prodotte del 15%.
La proposta della Commissione europea sulle microplastiche
La Commissione europea propone per la prima volta misure stringenti volte a prevenire l’inquinamento da microplastica dovuto al rilascio accidentale di pellet plastici, cioè di frammenti inferiori ai cinque millimetri di diametro.
La nuova proposta, discussa dal Parlamento e dal Consiglio europeo, legislativamente sarà un regolamento, per cui tutti gli operatori economici, sia europei, sia dei Paesi terzi, dovranno conformarsi alle sue prescrizioni entro 18 mesi dall’entrata in vigore.
Bruxelles propone che gli operatori agiscano nel seguente ordine di priorità: prevenzione per evitare fuoriuscite di pellet, contenimento dei pellet sversati per garantire che non inquinino l’ambiente e la bonifica dopo un evento di fuoriuscita o perdita.
Più nel dettaglio si prevedono:
- Migliori pratiche di trattamento per gli operatori: a seconda delle dimensioni dell’impianto o dell’attività di trasporto, gli operatori dovranno attenersi a determinate migliori pratiche di manipolazione. Che sono già stati attuati dai pionieri.
- Certificazione obbligatoria e autodichiarazioni: Per assistere le autorità nazionali competenti nella verifica della conformità, gli operatori più grandi dovrebbero ottenere un certificato rilasciato da un terzo indipendente, mentre le imprese più piccole dovrebbero presentare autodichiarazioni di conformità.
- Una metodologia armonizzata per stimare le perdite: per aiutare gli operatori a monitorare le loro perdite e ad affrontare alcune delle lacune rimanenti in materia di dati, gli organismi di normazione elaboreranno una metodologia armonizzata. Dovrebbe inoltre aumentare la responsabilità aumentando la consapevolezza dell’impatto delle diverse pratiche sull’ambiente e sulla salute umana.
- Requisiti meno rigorosi per le PMI: poiché la catena di approvvigionamento dei pellet conta un’ampia percentuale di PMI, requisiti meno rigorosi si applicheranno in particolare ai micro e piccoli operatori.
Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia
Data di pubblicazione: 14/11/2023
Data ultima modifica: 14/11/2023