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Covid e parità di genere: l'impatto della pandemia sulle donne. La Commissione europea pubblica la relazione 2021 sulla parità di genere nell'UE

Aumento delle disparità esistenti tra donne e uomini in quasi tutti gli ambiti della vita, sia in Europa che nel resto del mondo.E’ quanto emerge dalla relazione 2021 sulla parità di genere nell'UE, che sottolinea l'impatto negativo che la pandemia di COVID-19 ha avuto sulle donne.

immagine del bando

Aumento delle disparità esistenti tra donne e uomini in quasi tutti gli ambiti della vita, sia in Europa che nel resto del mondo.

E’ quanto emerge dalla relazione 2021 sulla parità di genere nell'UE, che sottolinea l'impatto negativo che la pandemia di COVID-19 ha avuto sulle donne.

L’emergenza sanitaria ha portato con sé un arretramento rispetto alle faticose conquiste del passato.

Urge sottolineare però che il tema della parità di genere è una priorità dell’agenda politica dell’UE e la Commissione è costantemente impegnata per attuare la strategia per la parità di genere adottata un anno fa.

In tutti gli Stati membri è stata registrato un aumento della violenza domestica: ad esempio il numero di segnalazioni di violenza domestica in Francia è aumentato del 32 % durante la prima settimana di chiusure, mentre in Lituania è aumentato del 20 % nelle prime tre settimane. L'Irlanda ha visto quintuplicare i provvedimenti per violenza domestica e le autorità spagnole hanno riferito un aumento del 18 % delle richieste di intervento durante le prime due settimane di confinamento.
Anche in Italia, l’esplosione dei casi di violenza è stato sostanziale. I dati Istat 2020 rilevano come durante il mese di marzo e fino a metà aprile è stato registrato un aumento del 73% rispetto allo stesso periodo del 2019 con un aumento di vittime che hanno chiesto aiuto del 59% rispetto allo scorso anno.
Lo scorso 5 marzo l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) ha pubblicato inoltre una relazione sulla pandemia di COVID-19 e la violenza contro le donne esercitata dal partner nell'UE.

Le donne sono state in prima linea nella lotta contro la pandemia: il 76 % del personale dei servizi sanitari e sociali e l'86 % del personale che presta assistenza alle persone è costituito da donne. Con la pandemia le lavoratrici di questi settori hanno subito un aumento senza precedenti del carico di lavoro, dei rischi per la salute e dei problemi relativi alla conciliazione della vita professionale con quella privata.

Le donne nel mercato del lavoro sono state duramente colpite dalla pandemia: le donne sono sovrarappresentate nei settori che sono maggiormente colpiti dalla crisi (commercio al dettaglio, comparto ricettivo, lavoro di cura e lavoro domestico) in quanto comportano mansioni che non è possibile svolgere a distanza. Hanno inoltre incontrato maggiori difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro durante la parziale ripresa dell'estate 2020: i tassi di occupazione sono infatti aumentati dell'1,4 % per gli uomini, ma solo dello 0,8 % per le donne tra il secondo e il terzo trimestre del 2020.

Le chiusure hanno forti ripercussioni sul lavoro di cura non retribuito e sull'equilibrio tra vita professionale e vita privata: le donne hanno dedicato, in media, 62 ore a settimana alla cura dei figli (rispetto alle 36 ore degli uomini) e 23 ore a settimana ai lavori domestici (gli uomini 15 ore).

Clamorosa l'assenza delle donne nelle sedi decisionali in materia di COVID-19: uno studio del 2020 ha rilevato che gli uomini sono molto più numerosi delle donne negli organismi creati per rispondere alla pandemia. Delle 115 task force nazionali dedicate alla COVID-19 in 87 paesi, tra cui 17 Stati membri dell'UE, l'85,2 % era costituito principalmente da uomini, l'11,4 % principalmente da donne e solo il 3,5 % era caratterizzato da una parità di genere. A livello politico, è donna solo il 30 % dei ministri della Sanità dell'UE. A capo della task force della Commissione per la crisi COVID-19 siede la Presidente von der Leyen e, degli altri cinque Commissari che la compongono, tre sono donne.

Nonostante le sfide poste dalla crisi pandemica, nell'ultimo anno la Commissione ha profuso un grande impegno per portare avanti l'attuazione della strategia per la parità di genere 2020-2025 lanciando la primissima strategia dell'UE in materia di diritti delle vittime e annunciando una proposta per combattere la violenza di genere (la consultazione pubblica è aperta).

Per fare il punto in modo più efficace sui progressi compiuti in tutta l'UE, la Commissione ha inaugurato il portale per il monitoraggio della strategia per la parità di genere, un progetto congiunto sviluppato dal Centro comune di ricerca della Commissione e dall'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere (EIGE) che consentirà di monitorare i risultati dei singoli Stati membri dell'UE e di confrontarli tra loro.

Redazione Europe Direct Lombardia
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Data di pubblicazione: 21/02/2024

Data ultima modifica: 21/02/2024