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Next Generation EU: il piano di ripresa dell’Unione europea è oggi realtà.

L’Europa attrae. Lo conferma la prima operazione di emissione per NGEU condotta dalla Commissione europea lo scorso 15 giugno che ha raccolto 20 miliardi di euro sui mercati dei capitali emettendo un’obbligazione decennale il cui tasso di interessi è meno dello 0,1%.
Si tratta della più grande emissione di obbligazioni istituzionali mai effettuata in Europa.
Entro la fine di quest'anno, la Commissione europea prevede di aver emesso circa 100 miliardi di euro in obbligazioni e buoni. Questo permetterà di finanziare tutte le sovvenzioni e i prestiti previsti per gli Stati membri quest'anno.

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L’Europa attrae. Lo conferma la prima operazione di emissione per NGEU condotta dalla Commissione europea lo scorso 15 giugno che ha raccolto 20 miliardi di euro sui mercati dei capitali emettendo un’obbligazione decennale il cui tasso di interessi è meno dello 0,1%.
Si tratta della più grande emissione di obbligazioni istituzionali mai effettuata in Europa.
Entro la fine di quest'anno, la Commissione europea prevede di aver emesso circa 100 miliardi di euro in obbligazioni e buoni. Questo permetterà di finanziare tutte le sovvenzioni e i prestiti previsti per gli Stati membri quest'anno.

Via libera della Commissione europea per i diversi piani nazionali di recupero e resilienza.
Dopo un intenso confronto con i governi nazionali, la Commissione ha valutato positivamente i Piani nazionali presentati da ciascun paese membro UE e dal 16 giugno è stato inaugurato il tour che porterà la Presidente Ursula Von Der Leyen a visitare ciascuna capitale europea per consegnare la valutazione positiva dell’approvazione del contributo NGEU direttamente nelle mani di ciascun Capo di Stato e di Governo.
Le prime visite si sono svolte in Portogallo, Spagna, Grecia, Danimarca e Lussemburgo. E poi ancora Austria, Repubblica Slovacca e Lettonia.

La visita della Presidente VdL in Italia si è svolta il 22 giugno nella maestosa cornice di Cinecittà a Roma dove ha incontrato il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi.
NextGenerationEU ha predisposto il più grande pacchetto di rilancio della storia europea, più consistente addirittura del Piano Marshall: 800 miliardi di € a prezzi correnti.
L’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza “Italia Domani” è un unicum nel panorama dei piani nazionali presentati dai paesi europei: 192 miliardi di euro di cui 68,9 a fondo perduto.
Nessun altro paese europeo vedrà arrivare sui propri territori tali finanziamenti. E’ la quota più significativa dei fondi NGEU, un'opportunità storica per investire nei punti di forza del paese, così che diventi un volano per la crescita europea. Il motivo è da ritrovare nelle maggiori difficoltà alle quali l’Italia è stata esposta durante la pandemia.

“Italia Domani” non solo rispetta i rigorosi criteri che sono stati stabiliti di comune accordo, ma racchiude in se le risposte ad alcuni bisogni prioritari dei cittadini italiani. È ambizioso, lungimirante e contribuirà a plasmare un futuro migliore per il Bel Paese e per tutta l'Unione europea.

Economia verde
Il 37 % di “Italia Domani” servirà a perseguire gli obiettivi verdi, grazie ad esempio a interventi di efficientamento energetico su larga scala per l'edilizia pubblica e abitativa, incentivi fiscali, investimenti diretti e progetti di mobilità urbana sostenibile, ma anche all'aumento dell'uso delle rinnovabili, con misure per promuovere la generazione di energia offshore e le reti elettriche intelligenti.
E ancora, tutela del mare, degli habitat marini e rimboschimento dei suoli: perché il patrimonio naturale è una delle risorse più preziose del nostro paese e proteggerli è un investimento nella crescita e nel futuro.

Digitalizzazione
Saranno previsti interventi rilevanti per le reti 5G, la connessione internet ad alta velocità e per le competenze digitali, per le università e la digitalizzazione della sanità.
Il piano prevede anche la digitalizzazione della pubblica amministrazione, che offrirà così servizi più efficienti ai cittadini e alle imprese.
Politiche giovanili e attive del mercato del lavoro saranno volte al miglioramento del tasso di occupazione giovanile e alla creazione di nuove opportunità per le donne.
“Mi compiaccio inoltre dell'aumento dell'offerta di strutture per l'infanzia, che aiuterà a conciliare vita professionale e familiare”, afferma la Presidente Von Der Leyen a Cinecittà.

Il piano presenta infine riforme cruciali: dalla riduzione degli oneri burocratici nella pubblica amministrazione alla riforma del sistema giudiziario, fino al rafforzamento del contesto imprenditoriale e al sostegno alle imprese italiane affinché possano essere competitive in un mondo sempre più multipolare. Si tratta di riforme che gli italiani chiedono da anni e che ora diventano realtà grazie a NextGenerationEU.

Il percorso dell’Italia verso una ripresa che abbia al centro l’inclusione sociale e la sostenibilità è solo all’inizio.
I primi fondi saranno erogati non appena il Consiglio avrà approvato il piano, avvenimento atteso entro circa quattro settimane. Si darà così il via alla fase attuativa che richiederà un grande impegno di tutti: dall’UE ai Governi nazionali fino ai territori locali.
Tra i progetti e i cantieri pronti a ripartire vi è, appunto, Cinecittà, luogo che rappresenta tutto il settore cinematografico e audiovisivo e che sarà ricordato anche per l’incontro tra Draghi e la Von Der Leyen.
“Italia domani” investirà 300 milioni di euro nella costruzione di nuovi studi e teatri, nuove tecnologie digitali e nella valorizzazione del patrimonio documentale di Cinecittà.
La Commissione vigilerà e garantirà la piena realizzazione del potenziale di NextGenerationEU: se dovesse rilevare che non tutte le pietre miliari e gli obiettivi associati ad una rata sono stati raggiunti in modo soddisfacente, la Commissione può effettuare un pagamento parziale. Il resto del pagamento della rata (sia prestito che sovvenzione) sarà sospeso. Lo Stato membro potrà continuare con l'attuazione del resto del piano. Dopo aver presentato le sue osservazioni, lo Stato membro interessato ha sei mesi di tempo per adottare le misure necessarie a garantire il soddisfacente adempimento delle tappe e degli obiettivi. Se questo non sarà fatto entro sei mesi, la Commissione potrà ridurre l'importo complessivo del contributo finanziario. Nel caso in cui le pietre miliari e gli obiettivi non siano più raggiungibili per circostanze oggettive, lo Stato membro ha la possibilità di presentare un piano modificato alla Commissione.

#MakeItReal
#NextGenerationEU

Redazione Europe Direct Lombardia
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Data di pubblicazione: 23/02/2024

Data ultima modifica: 23/02/2024