Secondo dialogo dei cittadini europei in Lombardia: sollecitazioni importanti sui temi della democrazia, dei valori e dei diritti
Si è concluso il secondo dialogo dei cittadini europei in Lombardia.
Il digital event organizzato da Europe Direct Lombardia si è tenuto la mattina del 9 marzo 2022 e gli argomenti trattati sono stati: democrazia europea, valori e diritti, con un particolare focus sulla parità di genere, data anche la vicinanza con la giornata internazionale delle donne.
L’evento è stato moderato da Vincenzo Genovese, corrispondente da Bruxelles de Linkiesta Europea.
In apertura dei lavori sono intervenuti Pierattilio Superti, vicesegretario generale in Regione Lombardia e Maurizio Molinari, Responsabile della rappresentanza del Parlamento UE a Milano. Entrambi hanno sottolineato l’importanza di iniziative come queste, in grado di favorire il dialogo tra cittadini e istituzioni, poiché si tratta di un esercizio di democrazia innovativo ed è importante sostenerne i principi soprattutto in seguito agli ultimi avvenimenti sulla scena internazionale.
Tra gli ospiti, Cristiana Carletti, professoressa di diritto internazionale all’Università di Roma 3 e membro dell’EIGE.
Il suo prezioso contributo ha inquadrato il significato di diritti e valori, facendo un’analisi del linguaggio e chiarendo quale deve essere l’approccio per comprendere tali aspetti. In particolare ha ricordato l’importanza delle parole, in quanto strumento di comunicazione alla base di qualsiasi tipo di relazione.
Prezioso l’intervento di Piervirgilio Dastoli, Professore di Diritto dell’Unione Europea, membro del Comitato Tecnico scientifico della Conferenza sul Futuro dell’Europa per l’Italia. Dastoli ha sottolineato quanto il processo democratico europeo sia sempre in fase di evoluzione e per questo occorre sviluppare forme di democrazia sempre più innovative. Dalle raccomandazioni emerse dal secondo panel dei cittadini emerge la volontà di velocizzare il processo di democrazia europea e per questo occorre valorizzare i lavori della Conferenza poiché si tratta di uno strumento fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo. Ed ecco che solo in questo modo l’Unione europea diviene un vero e proprio “cantiere” in cui però l’accesso non è consentito ai soli addetti ai lavori, ovvero le istituzioni europee. Ma ogni cittadini dell’UE ha il diritto e dovere di parteciparvi attivamente.
Ma come sono avvenuti i dialoghi durante i panel dei cittadini europei organizzati dalle istituzioni UE? Ce lo ha raccontato Valentina Balzani, cittadina italiana scelta per partecipare al secondo Panel dei cittadini della Cofe e delegata per la partecipazione ai lavori della plenaria. “E’ stata una profonda esperienza europea” - ha dichiarato Valentina - “intesa in senso ampio del termine: il confronto tra pari, tra cittadini comuni, è stato per tutti una grande opportunità di arricchimento”.
In occasione del mese dedicato alle donne, l’incontro ha dedicato volutamente ampio spazio al tema della parità di genere.
Insieme abbiamo ascoltato le parole di Isa Maggi, Fondatrice degli Stati Generali delle Donne e dello Sportello Donna di Pavia, che ha sottolineato l’importanza del ruolo dell’uguaglianza di genere nel processo di integrazione europea e ha affermato la necessità di investire sulle potenzialità dell’imprenditorialità femminile dei territori e sulla digitalizzazione.
Il tema delle donne e delle difficoltà che esse sono chiamate ad affrontare è stato il focus della testimonianza della giovanissima Francesca Guarino, alunna della classe 4L dell’Istituto Superiore Valceresio di Bisuschio che ha partecipato al progetto di Amnesty International e della Rappresentanza della Commissione UE in Italia, #iolochiedo. Il progetto si è svolto durante il 2021 e ha visto il supporto sul territorio lombardo del Centro Europe Direct Lombardia.
La studentessa ha sottolineato l’esigenza dei giovani di avere maggiori opportunità di dibattito su argomenti di attualità a scuola. Per cambiare la società il primo passo è investire sulle nuove generazioni e sull’educazione, la scuola deve essere in grado di formare cittadini consapevoli e capaci di partecipare attivamente.
Non sono mancati veri e propri momenti di confronto con i partecipanti: in due stanze di dialogo distinte dai temi “diritti e valori” e “democrazia europea” i cittadini hanno avanzato le proprie riflessioni su tali temi.
Nel panel “diritti e valori” coordinato da Isa Maggi, si è riflettuto ampiamente sulla parità di genere e sull’imprenditorialità femminile in cui il valore di un’impresa oggi si misura con la capacità di fornire una risposta alle sfide dell’umanità.
Ecco dunque come l’economia femminile diviene il modello collaborativo, di condivisione, che sviluppa profitto e genera valore per la collettività, un modello rivoluzionario che si sta realizzando anche attraverso la rete delle Città delle Donne.
In tale sede si è inoltre dibattuto sulla violenza sulle donne, Isa Maggi ha sottolineato come la matrice della violenza sulle donne sia la stessa di quella delle guerre. I momenti di crisi in generale accentuano il problema della disuguaglianza di genere, dall’Ucraina arrivano notizie allarmanti a proposito, così come sono arrivate in seguito alla pandemia. Occorre invertire la rotta, occorre porre al centro i diritti delle donne e in questo l’Europa deve avere un ruolo chiave, deve diventare promotore di tali valori e contribuire alla sensibilizzazione dei giovani sul tema.
La necessità di favorire maggiormente il processo democratico europeo dal basso, attraverso forme diversificate di democrazia partecipativa quale la democrazia monitorante sono alcune riflessioni emerse invece dal panel “democrazia europea”.
Tali processi democratici necessitano di assumere una maggior legittimità.
Si tratta di un discorso ampiamente dibattuto e che sfociano nel tema della gestione dei poteri: il potere dei cittadini è quello del voto, che vediamo essere spesso sminuito, perché la distanza percepita tra il popolo e chi gestisce la “cosa pubblica” è ai massimi livelli.
Tale potere però è influenzato dalla “fiducia”. Senza di essa non può reggersi un impianto democratico sano. Come possono i “governati” tornare ad esercitare pienamente e consapevolmente il proprio potere se prima non sono in grado di percepire piena fiducia nei “governanti”? Quale è il vero protagonismo dei cittadini?
Serve un dialogo che non avvenga solo durante le occasioni di campagna elettorale in cui i rappresentanti politici promuovono le proprie idee ma una presenza e uno spazio di confronto anche nell’ordinario. I cittadini sentono l’esigenza di essere educati ad una relazione più aperta e approfondita con i decisori, in un’ottica di complementarietà dei ruoli e delle funzioni. Che questo implichi anche un cambio culturale?
Ad esempio: le piattaforme. E’ opportuno che siano popolati non solo da cittadini ma anche dai rappresentanti dei cittadini e non solo italiani.
Favorire lo sviluppo di comunità spontanee legate a territori/partner appartenenti a più stati membri che possano essere ascoltati e seguiti concretamente dai decisori legislativi, perché le misure e le risposte concrete prendano corpo. Questa una seconda proposta emersa dal confronto.
Un tema rilevante emerso nella stanza di dialogo riguarda il tema dell’educazione alla cittadinanza europea, che in Italia non è molto sviluppata e genera una lacuna sociale importante.
Dall’educazione alla democrazia monitorante, una sfumatura della democrazia partecipata che porta associazioni della società civile ad organizzarsi per gestire monitoraggi di come vengono spesi i fondi pubblici dalle pubbliche amministrazioni. Ce ne ha parlato Elisa Orlando di Progetto Common - Comunità monitoranti di Gruppo Abele che ha partecipato all’incontro.
L’iniziativa di Gruppo Abele, sostenuta anche da Libera contro le mafie vuole offrirsi come casa per quei cittadini che si uniscono per dare forma a pratiche, strategie e realtà di prevenzione civica del malaffare.
Quale il passo successivo di queste comunità? E’ possibile legittimare maggiormente il loro ruolo? Pensiamo alle gare d’appalto, ai progetti finanziati con i fondi europei, al nuovo PNRR. E se queste pratiche potessero diventare obbligatorie per i beneficiari di fondi?
Occorre sottolineare l’importanza dell’educazione diffusa, di studenti e cittadini, agendo a livello locale: questa la strategia migliore per formare i cittadini e consentire loro di dare quella spinta di cui la democrazia ha bisogno per rafforzarsi ed espandersi oltre i confini europei, come ha anche ricordato Massimo Gaudina, Responsabile della Rappresentanza della Commissione Europea a Milano. Intervenuto parlando della democrazia come uno dei principi fondanti dell’Unione Europea, valore prezioso da non dare mai per scontato.
Redazione Europe Direct Lombardia
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Data di pubblicazione: 22/02/2024
Data ultima modifica: 22/02/2024