UE al fianco del popolo ucraino per scongiurare una crisi globale
C’è chi, ironicamente, ha esordito con un: “siamo usciti dalla pandemia e adesso stiamo entrando nella terza guerra mondiale”. Tutti noi speriamo possa non esser così ma è evidente che quanto sia palpabile la paura che sta investendo ciascuno di noi in questo momento così critico.
Nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 febbraio, infatti, il presidente russo Putin ha ordinato alle sue truppe di invadere l’Ucraina, scatenando violenti attacchi e bombardamenti in alcune delle principali città, dopo settimane di continue minacce volte a destabilizzare non solo l’equilibrio ucraino, ma anche quello dell’intera comunità internazionale.
Migliaia di ucraini hanno immediatamente abbandonato il loro Paese e, molti di loro, sono già stati accolti da alcuni degli Stati Membri: la mobilitazione di solidarietà a favore del popolo ucraino è stata unanime e molto forte in tutta Europa.
Nel frattempo, la NATO ha dato l’ok per la messa a disposizione della sua task force, per rispondere con una forza militare di tipo multinazionale, per poter intervenire il prima possibile a difesa dei civili.
Purtroppo è difficile dare un quadro definito a quello che sta accadendo: l’instabile situazione muta in maniera repentina ora dopo ora. Secondo l’Alto commissariato ONU al momento sono circa 368 mila i rifugiati mentre arrivano dal ministero dell’Interno ucraino i dati rispetto alle vittime: gli innocenti che hanno perso la vita in 5 giorni dall’inizio del conflitto sono 352, di cui 14 bambini.
La risposta da parte dell’Unione Europea è stata immediata.
La Presidente della Commissione Europa Ursula von der Leyen, ieri, 27 febbraio ha dichiarato che per la prima volta in assoluto l’UE finanzierà l’acquisto e la consegna di armi ed attrezzature ad un paese sotto attacco. L’azione, seppur con amarezza, è stata necessaria e segna un momento di svolta.
“Stiamo rafforzando ancora una volta le nostre sanzioni contro il Cremlino e il suo collaboratore, il regime di Lukashenko. In primo luogo, stiamo chiudendo lo spazio aereo dell'UE per i russi, inclusi i jet privati degli oligarchi” afferma con decisione la Presidente von der Leyen.
“Un altro passo senza precedenti è il divieto nell'UE di diffusione delle informazioni divulgate dalla stampa russa. La Russia Today e Sputnik, di proprietà statale, e le loro filiali non potranno più diffondere le loro bugie per giustificare la guerra di Putin e seminare divisione nella nostra Unione” continua la Presidente che anticipa anche le misure che presto saranno introdotte per sanzionare il regime di Lukashenko, leader della Bielorussia, complice di questa barbarie.
Le misure restrittive che la Commissione europea intende proporre mirano ad indebolire importanti settori bielorussi quali quello dell’esportazione di combustibili minerali, tabacco, legno e legname, cemento, ferro e acciaio. Queste vanno ad affiancarsi a quelle introdotte nella giornata del 26 febbraio relative all’esclusione delle banche russe dal sistema SWIFT oltre al blocco delle transazioni della banca centrale russa e al congelamento di tutti i suoi beni per impedire di finanziare la guerra e penalizzare i beni degli oligarchi russi.
La solidarietà verso il popolo ucraino si suggella con il sostegno agli Stati membri UE orientali all’accoglienza dei profughi: la Commissione ha annunciato oggi, 28 febbraio, altri 90 milioni di euro per i programmi di aiuto d'urgenza per aiutare i civili colpiti dalla guerra in Ucraina, come parte di un appello urgente delle Nazioni Unite. Il finanziamento aiuterà le persone in Ucraina e in Moldavia. Questo nuovo aiuto umanitario dell'UE fornirà cibo, acqua, salute, riparo e aiuterà a coprire le loro esigenze di base.
La Commissione sta anche coordinando la fornitura di assistenza materiale all'Ucraina attraverso il meccanismo di protezione civile dell'UE, con offerte da parte di 20 Stati membri: Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Paesi Bassi. Un primo carico di camion dalla Slovenia è arrivato ieri nella capitale ucraina Kiev.
La Moldavia ha attivato il meccanismo per sostenere gli ucraini che arrivano nel loro paese. L'Austria, la Francia e i Paesi Bassi hanno già offerto alla Moldova un sostegno di emergenza, come articoli per l'alloggio e assistenza medica.
Alle azioni concrete si affiancano parole di conforto da parte della Presidente Von Der Leyen e del Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel al Presidente ucraino Zelensky.
Il Presidente Michel si è rivolto così, ieri, ai cittadini ucraini:
“Cari amici ucraini, la Russia ha deciso di lanciare una guerra brutale e selvaggia, basata su spregevoli menzogne. E voi - il popolo ucraino - siete le vittime innocenti di questa follia. Di queste bugie.
Questa è la guerra del Cremlino. La guerra di Putin, non la guerra del popolo russo.
Dal Maidan, voi - il popolo ucraino - avete fatto la scelta coraggiosa e libera della libertà, della democrazia e dello stato di diritto. E oggi state resistendo ferocemente ed eroicamente. State difendendo la vostra terra e la vostra dignità. La vostra libertà e i vostri figli. La vostra integrità. La vostra democrazia.
È anche la dignità, la libertà e la democrazia di tutta l'Europa che è sotto attacco. E che voi state difendendo. Ecco perché noi - nell'UE - abbiamo il dovere morale e politico di rispondere a questa sfida storica.
Siamo al vostro fianco. Non solo a parole, ma con azioni concrete e immediate.”
Anche noi di Europe Direct Lombardia, attraverso la voce dei rappresentati delle istituzioni europee, auspichiamo il prima possibile un riequilibrio geopolitico e, soprattutto, la pace per il popolo ucraino, vittima di violenze ingiustificabili.
Redazione Europe Direct Lombardia
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Data di pubblicazione: 20/02/2024
Data ultima modifica: 20/02/2024